“affaire” Prati

che poi, giustamente, se cerchi sul web “affare Prati” vien fuori una lunga lista di appartamenti in affitto e vendita nello storico quartiere romano, per altro sede del Palazzo di Giustizia, detto Palazzaccio, voluto da un ex prete, Francesco Saverio De Mérode, gesuita di lignaggio che, deluso dalla carriera politica, investì come immobiliarista sulle terre di Prati di Castello, di fronte al Porto di Ripetta, destinando quella zona a sede della giustizia umana in contrapposizione a quella divina che, evidentemente, non gli aveva reso abbastanza merito.

che il gossip sia un grosso affare soltanto per i creduloni lo so da quando nonna Rosetta leggeva di nascosto da mio padre robaccia patinata. ma che tristezza, però, concepire una trama del genere per poche migliaia di euro ad apparizione TV. non so che cosa possa fare nella vita una ex soubrette che non abbia neppure l’opportunità di scrivere un romanzo per la Nave di Teseo, ma almeno un corso di scrittura creativa poteva frequentarlo assieme alle due famigerate “agenti”.
perché Sebastian, Rebecca e Mark sono nomi di personaggi giusti per romanzetti Newton & Compton, prevedibili e scritti male.
Caltagirone è un cognome che risuona nella testa del credulone tipo. i viaggi del padre, contenuti nella narrazione quotidiana del piccolo Sebastian, in elicottero e aereo privato, titillavano le fantasie della lettrice media.

insomma, e scrivo ciò con tanta tanta tristezza nel cuore, alla fine la mia splendida zia Alma aveva ragione: quando si è basato tutto sull’apparire, ma nulla più in noi risulta vendibile, si finisce per vivere di strane opportunità, e si deve inventare una storia pietosa di bambini ammalati e ultracinquantenni affette da tardivo senso materno per sbarcare il lunario.

qui Pioggia Dorata, scandalosa raccolta di racconti.

qui il mio ultimo romanzo Castelvecchi sulla violenza di genere.