ginepraio

ieri sera anche mia madre mi ha sgridata: «Potevi fare a meno di difendere la Deneuve», ha tuonato da Bari, dopo aver visto Otto e mezzo e la Boldrini condannante.

intendiamoci, ieri io non ho difeso la bella bionda, ho difeso me stessa dalle aggressioni di una nazifemminista cui avevo appena chiesto l’amicizia, e ho strenuamente tentato di spiegarle che il discorso era più ampio del titolo di cui tutti parlavano, oltre che scivoloso assai. lottiamo contro le fake news ma poi ci fermiamo alla superficie delle cose, digitiamo cazzate come “distribuire gentilezze a caso” e poi mordiamo chiunque si permetta di non pensarla come noi. già solo per questo io sto con la Deneuve e lo stuolo di intellettuali, compresa Catherine Millet cui Sandra Petrignani, sulla quarta di copertina di Justine 2.0 gentilmente mi paragonò, e scusate se cito con orgoglio “Elena Bibolotti ha la rara capacità di trattare il tema erotico rispettando l’immaginario femminile e andando a fondo di tematiche scabrose con la visione originale -trattata seriamente da pochissime autrici (penso a Elfiede Jelinek e Catherine Millet) che appartiene al sentire delle donne”. quindi fermatevi a pensare prima di infilare i vostri denti nella mia carne: scrivo di donne, sto con le donne, ma le donne sono tante e diverse.

leggendo quei titoli ho pensato anch’io si fossero tutte rincoglionite, e che l’età è un brutto male. ma conoscendo la libertina Millet sono andata a fondo, ho passato il pomeriggio a leggere articoli anche in francese scoprendo che i nostri cugini mangiabaguette non sono così proni ad accettare le cafonerie americane, e ce lo hanno dimostrato anche in passato, mi pare, sono figli del pensiero libertino, loro, al contrario di noi hanno letto e compreso de Sade, non come chi riduce  il Maestro a divertente lettura erotica spacciandosi per gran conoscitore del genere, loro, giustamente, vedono del male in questa agghiacciante caccia alle streghe dei quaccheri che non vuole contraddittorio.

io non vado per slogan, mi fanno cagare certe formulette sul paternalismo e sul sessimo: sono libera. per me è discriminante che un uomo molesti, quanto che una donna usi la figa, di propria iniziativa e con l’intenzione di farlo, per ottenere un posto di lavoro. ragiono sulla faccenda da anni e ne faccio romanzi, non ho certezze, però cerco un punto d’incontro.

siamo o non siamo le due metà della mela? 

qui il mio ultimo romanzo “Conversazioni Sentimentali In Metropolitana”

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