le ragazze dell’est

ve lo confesso, per spaventarlo a morte minaccio il Man di darlo a una moldava. gli dico così: io dare te a bella bionda con grandi tette e lei fare per te ogni sera brodo con dado di glutammato!. sono anni che la TV ci fa il lavaggio del cervello, che le attrici raccontano ragazze dell’est come arpie in grado di trasformare il nostro uomo in uno schiavo in catene. e già siamo nemiche una con l’altra, figurarsi concedere l’affilata arma del “dividi et impera” agli autori RAI per di più maschi e assetati di like.

questo è il punto e il problema. è l’idea stessa che si viva per accaparrarsi il maschio che possa pagare il mutuo che è vecchia e disgustosa, e speravo ormai morta e sepolta. perché è  triste,  benché accada ancora, che ci siano donne così poco evolute da vendersi su un sito per relazioni durature a dei primitivi che le vogliono in ginocchio a raccattare bambini e le loro calze sporche. perché è veramente privo di senso pensare che meglio “lui” che sola, e se succede è perché “meglio lui” che prostituirmi sulla Salaria.

perciò non mi pare una pratica da pubblicizzare alla TV di Stato e non sono solidale né con la Perego né con la RAI per aver dato male una notizia nemmeno di prima mano; perché come sostiene Eva Henger le ragazze dell’est andavano di moda quindici anni fa, ma tu RAI Radiotelevisione italiana che mi metti il canone in bolletta, non dico che dovresti scegliere le tue opinioniste attraverso concorso pubblico, perché sarebbe troppo, ma almeno fare programmi educativi, trovarmi un paragone positivo, darmi l’esempio della ragazza dell’est che si fa un gran culo per mantenere la famiglia facendo a meno “di darla” in cambio di un matrimonio infelice.

è vero, succede. ma molte di più sono le donne stanche del personaggio della “gatta morta”, della “figa di legno”, della “fregna frignona”. anche le donne che in Polonia lottano per ottenere la legge sull’aborto e scendono in Piazza come un fiume in piena. ci sono donne che lottano sin dalla culla per poter prendere il proprio uomo per mano e camminare assieme. il che non significa rinunciare a sentirsi “femmina”, ma indossare minigonna, tacco, bustino contenitivo, collare e  ball gag soltanto a letto, quando si decide di giocare, e non nella vita di tutti i giorni, quando si dovrebbe essere  in due a tenere il timone. perché nessuno è di qualcuno. tutto il resto è una visione primitiva della donna e dell’amore che non si può più tollerare.

9 pensieri su “le ragazze dell’est

  1. Tralasciando quelle motivazioni per altro anche opinabili, forse buone per un tipo d’uomo d’altri tempi, diciamo un pò fascista, un pò religioso e un pò puttaniere ma rispettabilissimo nel mostrarsi in piazza e tra i parenti con moglie e figli perfetti c’è una cosa che, per quanto ho visto io, forse è vera. E mi riferisco ad una tipologia di donna occidentale che, plagiata da decenni di stronzate televisive americane ha perso il contatto con la realtà. Donne che hanno perso l’umiltà ed il senso del dovere. Ma questo riguarda anche tanti uomini.Anzi, sicuramente riguarda una grande fetta di popolazione al di la del genere di appartenenza. Invece chi fugge da realtà sociali ben diverse, più povere e meno occidentalizzate vi è probabilmente maggior senso di sacrificio. Attenzione…mi riferisco a quel genere di persone che non rinunciano all’ultimo i-phone, alla spa, alla moda,all’ostentazione, al lifting, alle tette rifatte, a quelle che denunciano un professore se questi mette un brutto voto al figlio somaro, a gente che rincorre l’effimero. Ecco, con queste persone, donne o uomini che siano è obiettivamente difficile tentare di far un progetto di vita ed allora molti(in questo caso si parla di uomini) probabilmente trovano con le ragazze dell’est maggiori possibilità.Ma non per quelle ragioni anche se non escludo che vi sia chi davvero cerca la donna serva che una volta trovavi nei paesini o nelle campagne nostrane. Insomma la cosa poteva essere trattata in una maniera diversa ma chiudere un programma mi sembra eccessivo.Ed anche sbagliato. Va bene la critica per stimolare un ragionamento ma la censura no. Anche l’idiota che ha fatto quella classifica ha diritto di parola come io o tu abbiamo diritto di criticarlo dicendo che è un idiota.Poi, parliamoci chiaro, non è certo un programma del genere( che per altro ignoro e non ho mai visto) che deve far cultura quindi, e qui sono in disaccordo con te perchè sei troppo intelligente per parlare di canone che, è vero paghi tu ma, è anche vero che magari lo paga anche chi non è d’accordo con noi! Insomma, il discorso è molto più complesso e profondo, serve una rivoluzione culturale.Ma se i maestri pensatori odierni si chiamano Salvini, Gasparri, Renzi, Grillo, Razzi,Sgarbi, Sallusti e compagnia bella la vedo dura cambiare qualcosa. E non sarà certo la chiusura di un programma che aiuterà. Serve che ci decidiamo su che mondo vogliamo. Un mondo di uomini e donne sullo stesso piano o un mondo fatto di padroni e di schiavi. Io certe volte temo che gran parte delle persone ambiscano proprio ad essere schiavi sputando sui diritti acquisiti in anni di lotta.

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    • non sono d’accordo sulla libertà di parola agli idioti del servizio televisivo pubblico, mi spiace ma nn esiste. Cos’è ora questa abitudine a dare la parola a chiunque? se uno dice: ammazzatevi tutti dobbiamo ascoltarlo?, sul resto capisco le tue motivazioni, ma non le giustifico, è una visione distorta del ruolo della donna che non è più ammissibile.

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      • Si, dobbiamo ascoltarlo ma dobbiamo anche potergli dire: ammazzati tu idiota! Il punto è che se arrivi a far censura sulla base di una discriminante qualsiasi(non importa se giusta o sbagliata) un domani qualcuno sulla base di un pensiero dominante che si è imposto potrà censurare chi non è d’accordo. In sintesi…mettiamo che di colpo si diventa tutti xenofobi e razzisti e quello diviene il pensiero dominante…chi non sarà d’accordo verrà censurato. Quello è fascismo come fascismo è censurare l’idiota oggi. All’idiozia si risponde con il pensiero e la cultura. Sulla seconda cosa…attenzione, non ho detto che avallo chi ha quella visione maschilista della donna. La mia riflessione era ben diversa! Essere contro uomini e donne materialisti non significa desiderare una donna serva. Questo non è certamente ammissibile ma è una battaglia che si combatte e vince con educazione e cultura e non chiudendo ipocritamente trasmissioni tv quando tutto intorno vi è addirittura un governo che fa campagne per la fertilità riducendo il ruolo della donna a madre o togliendo dai farmaci mutuabili quelli anti-gravidanza per non parlare di tante altre cose.

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      • la parità dei diritti la lotta contro il femminicidio non sono né pensieri dominanti né negativi. stiamo facendo una battaglia contro il linguaggio sessista, è ben diverso.

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      • Ma su quello siamo d’accordo!Dico solo che penso sia sbagliato dire: non sono d’accordo con quello che dici quindi ti tolgo il diritto di parola o ti punisco!

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      • il problema non è sbagliare. è dare notizie prive di fonti attendibili, o distorcere le fonti, come spiegato qui. è inutile poi lamentaci delle fake news. o no? http://www.glistatigenerali.com/telecomunicazioni/il-problema-di-parliamone-sabato-resta-sono-gli-autori-tv-che-non-sanno-leggere/ . e allora, mi pare ovvio che si debba chiudere il programma ma soprattutto mandare a casa gente che lavora in RAI senza aver fatto nemmeno il concorso (l’ultimo per autori credo sia stato indetto 40 anni fa).

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      • Ho letto tutto e tutto sommato la posizione dell’autore dell’articolo non è tanto diversa dalla mia. Chiudere un programma non cambia nulla mentre, come dici anche tu, sarebbe opportuno che gli autori dei programmi in Rai avessero maggiori competenze e professionalità. Ma sai, il problema è come ho detto generale e riguarda una nazione culturalmente in declino. Poi certo, per anni in Rai sono entrati figli di o raccomandati di ogni genere e certamente sono d’accordo con te che sarebbe opportuno voltare pagina. E questo però è di nuovo un problema che riguarda tutto il comparto pubblico e la concezione che si ha di esso: serbatoio di voti clientelari o un servizio affidato a persone capaci?

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