#Ioscrittore

domani avrò la conferma di quanto già so. al concorso più frequentato d’Italia ho inviato il mio secondo romanzo, ovviamente non erotico, anche se poi chi mi ha letta (veramente) sa che il mio erotismo si limita al 5% del testo e che rappresenta di norma una provocazione, uno spunto per parlare di temi importanti come i ricatti sessuali sul lavoro (Mr Perfect) o una legge antiproibizionista, come ne “Il Pusher” in uscita il 5 novembre per 80144 Edizioni. comunque, tornando a IO SCRITTORE so che non vincerò.

ma è un’altra la faccenda sulla quale ho riflettuto, che al principio mi era sfuggita tra le tante questioni strane che ogni giorno mi capita di osservare. GEMS, ossia il Gruppo Mauri Spagnol che indice il concorso, chiede a tutti partecipanti che accedono alla semifinale, quest’anno siamo stati 300, di firmare un pre contratto che prevede, in caso si finisca tra i 10 vincitori, la cessione dei diritti del proprio romanzo per 20 ANNI. che si vinca la pubblicazione prestigiosa in cartaceo con una grossa casa editrice o quella sfigata della collana #ioscrittore, in formato elettronico, poco importa. per accedere alla semifinale, l’aspirante scrittore deve firmare la cessione dei diritti per 20 anni.

cazzarola, pensiamoci, 20 anni sono uno sprofondo. considerato poi che l’azienda stamperà su carta uno solo tra i 10 sul podio, mentre gli altri 9 finiranno su e book che, a quanto so, non hanno alcuna promozione né vendono granché.

capite la furbata dell’azienda? fatevi due conticini. ogni anno GEMS acquisisce diritti per 10 opere di sconosciuti e li mette in cantina. tra 10 anni avrà 100 opere messe da parte. e se uno di questi sfigati facesse il botto? GEMS tirerebbe fuori il suo contratto e stamperebbe il romanzo della nuova stella della letteratura che un tempo cedette i propri diritti per 20 anni. a mio avviso rientra tutto nella nuova concezione industriale dell’editoria.

questo è semplicemente un ragionare ad alta voce. un dubbio che si è insinuato e del quale chiedo un parere il giorno prima di conoscere l’esito del Concorso, proprio perché NON si dica, com’è ormai usanza, che getto ombre sul Concorso per INVIDIA.

14 pensieri su “#Ioscrittore

      • A mio avviso sono un’enormità. Dall’alto del mio essere sconosciuto e l’ultimo degli stronzi la troverei una vera ingiustizia. Lo scritto, l’idea, il lavoro sono MIEI e non si cedono per stozzinaggio!

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      • considera che il mio attuale editore, onesto, mi ha chiesto 5 anni. e i perché sono tanti, in primis il fatto che oggi come oggi anche le più grandi opere hanno vita breve e il più delle volte non vengono ristampate. Che senso ha, dunque, tenere legato un autore per tanti anni? Non so, io ragionandoci non mi ci ritrovo.

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      • Hai ragione, sono pienamente d’accordo con te. Forse gli editori (non tutti per fortuna) sperano che esca dal cilindro un domani qualche nuovo surrogato di Dan Brown del cui si sono assicurati i diritti. Il tutto ovviamente a scapito della qualità e della cultura. Che tristezza.

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  1. Il business non è nel farsi una scuderia di brocchi. Ad eccezione della Avallone, nessuno dei vincitori in cartaceo ha realizzato vendite straordinarie, capaci di gratificare un editore del calibro di GEMS. Gli e-book poi mi sembrano attualmente un flop. Sarebbe interessante che fossero pubblicate le statistiche di vendite delle opere (cartaceo e e-book) pubblicate sotto l’egida del Torneo. IOSCRITTORE non è una promozione riservata agli autori o ai romanzi ma all’iniziativa e all’Editore. Non mi preoccuperei del vincolo ventennale, perché chi produce un romanzo di successo può produrne un altro e chi ha scritto un best seller potrà ottenere condizioni migliori o trovarsi un agente. La realtà editoriale è basata sulla produzione di consumo e nessun capolavoro sarà mai castrato da questi contratti di GEMS.

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    • mah, brocchi perché? non mi pare il caso di essere offensivi. io ho letto romanzi scritti bene e non è detto che tra qualche anno qualcuno non possa scrivere qualcosa di veramente eccezionale. e non è una questione di scorrettezza, i diritti possono essere ceduti per un massimo di 20 anni, è legale. mi pare un po’ una FURBATA. come ho specificato la mia è soltanto una riflessione: intanto acquisisco i diritti del signor “x”per un bel po’ di anni, poi vediamo cosa il signor “x” saprà fare. una sorta di risarcimento, immagino, per lo sforzo profuso nel tenere in piedi il torneo. la signora Avallone mi pare che sia comunque già tramontata da un pezzo.

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      • Ho partecipato a un buon numero di edizioni ed ho letto quindi un buon numero di testi, in gran parte improponibili anche nel triste panorama editoriale attuale. Definire brocchi autori di romanzi che non vendono non è offensivo, ma dovrebbe indurre all’autocritica che è invece latitante. Il blog di IOSCRITTORE è imperniato su interviste, consigli editoriali e di presunti autori di successo che tutti convergono sulla vendita, sul bestsellers. Se io mi metto in pista insieme ad altri cavalli per arrivare primo al traguardo e non arrivo sono un brocco. Credo sia più sano utilizzare IOSCRITTORE per raggiungere quell’ “ascolto” che Editori e Agenti non offrono piuttosto che sognare su contratti editoriali i cui diritti sono parametri sulla forza delle parti contrattuali. Se anche la Avallone non vende e gli e-book sono un flop, si conferma quanto dicevo sull’obiettivo di IOSCRITTORE. Tra l’altro un romanzo ben scritto è il minimo per aspirare alla pubblicazione, come anche una storia da raccontare.

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      • io ho partecipato soltanto per capire cosa non andasse nel romanzo, e dai giudizi ricevuti ho capito che il problema è proprio il pessimismo che io, da imprenditrice fallita e finita sul lastrico, non posso eliminare dal racconto. già me lo aveva fatto rilevare la Rita Vivian, e ci avevo rilavorato, ma chiedermi meno brutalità e un finale diverso significherebbe tradire la mia stessa storia. non mai pensato di poter vincere. a parte il Neri Pozza non ho mai partecipato a concorsi, riesco a pubblicare e a vendere, poco per carità, ma qualche canone di affitto lo pago.

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  2. Sì c’ero quest’anno con un romanzo che mi ero incaponito a riproporre e così è stato bocciato per la seconda volta. Sono passato alla fase finale tre volte con due romanzi che non intendo riproporre a ioscrittore ma tenterò di far valutare attraverso canali diversi (Editori, Agenti ). I giudizi ricevuti sono in genere inutili, talvolta espressi in cattiva grammatica e spesso tarati al basso, pur con giudizi lusinghieri per motivi che puoi immaginare. Ne ho seguiti solo due che consigliavano di eliminare una componente fantastica che talvolta scivola nei miei romanzi storici.

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    • io non ho alcuna intenzione di rimetterci le mani. capita di scrivere romanzi che non vanno, e ho capito che incaponirsi non serve. poi la scrittura evolve. dovrei riscriverlo daccapo ma non ho più voglia, almeno per ora. in bocca al lupo per tutto! e se devi provare con agenti, ti consiglierei di provare subito con quelli grossi tipo Ali. inutile, a mio giudizio, buttar denaro dietro alle piccole agenzie.

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