l’importante non è pubblicare ma vendere. ancora più importate sarebbe farsi leggere, ma tante volte quello è il problema minore. soprattutto adesso che tanti piccoli editori propongono, all’autore con cappello in mano e pronto a vendersi anche la madre pur di avere il proprio nome sulla copertina, contratti capestro che, oltre a scippare i diritti d’autore vita natural durante, prevedono l’obbligatorietà alla vendita di un certo numero di copie, anche fino a 500, che sono una enormità: e sei uno dei tanti, sciocchino, datti da fare e vendi ciò che scrivi. e lo fanno anche editori di nome, con le “collane salvadanio” fatte ad hoc per infilarci autori ingenui.
sono anni che l’editoria paga chi ha soldi e affama chi ha soltanto talento: devi pagare l’agenzia, devi pagare l’editor, devi pagare l’editore, devi pagare l’ufficio stampa, devi pagare il libraio. l’organizzazione degli eventi costa dagli 80 ai 200 euro senza buffet, se poi decidi che per convincere qualcuno a leggerti ciò non basta, allora affiancherai all’attrice il chitarrista e il cantante, la ballerina e il pittore. Anche il personaggio della TV è un ottimo accalappia lettori, ma perché no, un Ministro.
e il problema non sarebbe così grave non fosse che, pagando pagando, si rischia di vedere scrittori mediocri, ma con il soldo, occupare le prime file anche ai festival letterari minori, oltre che i giornali specializzati e i blog che domandano il pizzo per recensirti, che hanno sempre bisogno di sponsor, che si moltiplicano come le bollicine di una disidrosi estiva alle mani.
e pensare che io avevo problemi perfino a uscire dalla quinta per gli applausi.
qui Pioggia Dorata (GiaZira Scritture), il libro senza pudore (anche in ebook).
qui Conversazioni Sentimentali in Metropolitana (Castelvecchi), una storia di sesso e ricatti.