meglio lui che sola

ascolto le ragioni di Marité sul NO referendario. la faccenda delle cattive compagnie non sta in piedi. le alleanze si fanno, anche cattive, non è una novità.

«perché avevi qualche dubbio rispetto al NO?».
mi domanda Marité tenendo qualcosa in bocca che non so se sia una punta di cornetto o altro.
«ma sei sola?», le domando sospettosa, giacché la mia amica non si fa problemi a chiacchierare con me mentre si prende cura di clienti particolari, gente che da Piazza Affari la raggiunge in centro per un’ora di relax, tizi con tanto di scarpe fatte a mano ai piedi che vogliono sentirsi trattare con lo stesso disprezzo con il quale loro trattano chi non ha sufficienti garanzie per un mutuo.
«sì, sono sola», conferma ridendo.

«sai Elena?, questa storia del “Sì” a Renzi perché non ci sarebbe alternativa non è diversa dalla vicenda di mia cugina Lilli, che da vent’anni preferisce prenderle di brutto dal marito piuttosto che lasciarlo, perché mollare lui e le sue abitudini da puttaniere significherebbe cadere nel baratro, fare i conti con se stessa, consapevole della propria inettitudine e di aver sbagliato tutto, e che è  tardi per trovarne un altro.
azzerare tutto è indispensabile per rinascere, glielo dico ogni volta che scendo a Taranto.
perché per riempirsi bisogna svuotarsi, come dicono i Maestri Zen, perché anche se alcuni godono di più a fare sesso se gli scappa la pipì, è proprio una legge fisica dalla quale non ci si può sottrarre».

Maria Teresa, che con tre lauree fa marchette per fare la spesa, mi fa l’elenco dei clienti che amano certe pratiche di resistenza psicofisica. infine torna al Referendum.

«basta guardarsi intorno. potrei mostrarti la lista di clienti che dormono in auto  per convincerti. partite IVA all’indigenza, giovani imprenditori che con i famosi incentivi di Stato sono riusciti a pagare sì e no le tasse che il Governo ha inserito per le nuove Imprese, mettersi a norma con l’attività pagando non meno di duemila euro ad adeguamento di Legge: semplificazione al cazzo. e i docenti, che prima, nel pomeriggio, venivano qui per lavoretti poco dispendiosi, costretti ora a spostarsi di chilometri e a stare a scuola a tempo pieno per inventarsi corsi e attività inutili e arraffare soldi dall’Europa, costi quel che costi, purché si faccia».

sento che ansima: ah, no, pedala sulla cyclette.
«non ho mai detto di NO, lo sai, sono nata per assecondare desideri, ma questa del “meglio Renzi che niente” è uguale uguale a “meglio un marito stronzo che sola”.
ma la mia è soltanto l’opinione di una puttana.
per molti conta di più la conversione al Sì di Santoro.

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