e quindi?

non sono una che tagga ogni due post, non m’interessa il “clap clap” dell’amica o del critico, ho superato da un po’ i tempi della scuola, sebbene dei voti me ne fottessi anche allora. sono nata anarchica, la prima manifestazione contro la gestione scolastica la organizzai in prima media, poi ho avuto la fortuna di studiare arte e diventare confidente di gente per lo più morta che la pensava come me: cioè che il potere ti fotte sempre. a quattordici anni credevo di essere fidanzata con de Sade e che lui mi parlasse attraverso le pagine dei suoi romanzi, perciò li leggevo. ma per essere coerente come i grandi pensatori, un po’ si deve andare contro la maggior parte e soffrire della mancanza di stima di alcuni, o della totale indifferenza  di altri, o della loro malafede intrinseca.

credo di non essere scrittrice “da perdite bianche”, per citare il Marchese Fulvio Abbate su certa letteratura femminile contemporanea https://www.youtube.com/watch?v=k1YuWEu-r94&feature=youtu.be, e non abbastanza di genere per l’editoria, appunto, di genere. mi perdo nei particolari e nell’analisi dei personaggi ma anche nella storia; a dar retta alle decine di manuali e alle parole degli scrittori celebri profuse sui giornali, bisognerebbe sempre fare ciò che la verità ci racconta, anche se questo l’avevo imparato anni fa a teatro, ma guarda caso, la mia verità, al contrario di quella più scialba di altri, non corrisponde mai a quella dei Direttori Editoriali.

non mi travesto, non ho nessuna voglia di cercare di essere figa e originale, truccarmi super strana lo facevo a 14 anni quando giravo per locali in calze a rete e i romanzi di Sartre sotto il braccio in cerca di vecchi amanti che pagassero bene, così come scrivere illeggibile fingendo una ricerca linguistica pure sofferta, o mostrare il mio culo (potrei farlo ancora) per protestare contro la Fiera del Libro. e son trucchetti che vanno sempre di moda, discorsi tra marketing manager: dai, lanciamo la ventenne autolesionista, dai lanciamo la quarantenne bona che scrive erotico.

ma se c’è una cosa che ho imparato dopo qualche anno in questo ambientino dove si legge soltanto per attribuire voti, è che quando qualcuno ti scrive: ho letto il tuo libro e l’ho finito adesso, ma non prosegue nel giudizio, non devi rispondere MAI.

5 pensieri su “e quindi?

Lascia un commento