veniamo a questo termine gergale, lo spiegone, che i giovani “letterati” usano per criticare un racconto dove la storia è lungamente raccontata, appunto, in terza persona e al passato, “spiegone”, termine incluso nel vocabolario Garzanti on line, spezza subito le gambe. spiegone basta e avanza a lasciare un romanzo sullo scaffale.
“la spiega”, invece, era per noi attori molto utile. si trattava (si tratta ancora per chi pratica il mestiere), del momento durante il quale tirare un respiro di sollievo e raccontare al pubblico la ragione per la quale eravamo stati un’ora in proscenio, tesi come una corda di violino con gli occhi sbarrati nel buio. gli agenti letterari, invece, odiano gli spiegoni. e intendiamoci, ci sono anche spiegoni difficili da digerire. infatti, una scrittura in prima persona e al presente fa la differenza. poche sfumature, pochi caratteri per periodo. vocabolario limitato.
ho contattato un’agente letteraria, femmina sì. le ho detto che avrei speso anche un bel po’ di quattrini per la sua valutazione sperando in una eventuale presa in carico tra gli autori ma che, ovviamente, avrei gradito conoscere il nome del professionista che mi avrebbe valutata. io capisco tutto, capisco la ricchezza di offerta e la scarsa domanda, capisco il deficit creativo dei giovani individualisti e narcisisti, però, il nome del grande professionista che si passerà il mio testo tra le mani e mi comunicherà l’amara sentenza (non scrivo in prima persona né al presente), me lo devi dire. soprattutto se il tuo costo è di circa 800 euro.
io penso che gli agenti letterari vadano pagati per la prima valutazione, è giusto, è normale, ma credo anche dovrebbero dichiarare la propria fallibilità e il nome dell’editor.
come al solito offri spunti intesseranti..
però é vero, una volta che paghi dovrebbero offrirti anche gli strumenti per essere piú “sicura” se in futuro vorrai ripetere lo stesso tipo di investimento (per la serie, oggi ti do 800 euro domani mi dai l’amara sentenza ma dopodomani vorrei scrivere qualcosa che sia meno indigesto all’editore)
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farò un solo tentativo. è per questo che pagherò solo a questa condizione. mi spiace, ma nonostante ciò che l’agente pensa io pretendo di sapere se chi mi giudica si è appena laureato. per me fa la differenza. questi vanno per cliché, io no.
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io credo sia corretto, quando chiunque pretende competenze, che anche tu possa pretenderle..
inoltre, come spesso spieghi, l’arte ha un suo background infarcito di formazione, quindi se tu provi a trasferire la tua su carta/pdf e vieni rifiutata é corretto pretenda un confronto tra la tua formazione e quella di chi “boccia” il tuo lavoro.
punti di vista forse soggettivi..
ma la penso così..
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aspettiamo risposta dalla signora agente
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in bocca al lupo in ogni caso
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grazie. 😉 anche a te.
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